Le Abitazioni: spunti interessanti dall’ultima elaborazione dei dati del Censimento 2011.

Tecnoborsa torna ad affrontare i temi dell’ultimo Censimento Istat 2011 per la parte che riguarda il patrimonio immobiliare italiano abitativo e non, suddiviso tra edifici e complessi di edifici e abitazioni, sulla base dei nuovi dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Dalla rilevazione effettuata dall’Istat risulta che in Italia nel 2011 sono state censite 31.208.161 abitazioni di cui 24.141.324 sono occupate da persone residenti, ossia il 77,3%. Nei sei maggiori Comuni italiani la percentuale è notevolmente superiore a quella nazionale: a Napoli sono il 96%, a Milano il 94%, a Torino il 91,7%, a Roma il 90,3%, a Genova l’89,3% e a Palermo l’85,4%. Nei sei grandi Comuni italiani in totale ci sono il 10,6% delle abitazioni e il 12,5% di quelle occupate da residenti.

Dal confronto con il Censimento del 2001 le abitazioni nel loro complesso sono aumentate del 14,3%. A livello regionale gli incrementi più significativi si sono avuti in Umbria (20,9%), Veneto (19,3%), Marche (19,1%) ed Emilia Romagna (18,8%). Per quanto riguarda i grandi Comuni italiani l’incremento delle abitazioni è stato inferiore a quello nazionale, il più elevato si è registrato a Roma (9,4%), seguita da Palermo (6%), Torino (5,1%), Genova e Milano a parità di punteggio (1,6%) e, infine, Napoli dove c’è stato un lieve decremento (-0,1%).
Per quanto riguarda le abitazioni occupate da persone residenti sono aumentate dell’11,5% e le variazioni più rilevanti si sono registrate nel Lazio (16,2%), in Umbria (15%), in Trentino Alto Adige (14,9%), in Veneto (14,6%) e in Sardegna (14%), mentre la Liguria è la regione in cui ci sono stati i tassi di variazione più bassi. Il Lazio è la regione in cui l’aumento delle abitazioni nel loro complesso è stato inferiore a quello degli alloggi occupati da residenti e, infatti, è quella che ha fatto registrare l’incremento più basso di abitazioni non occupate da persone residenti (3,9%). Per quanto riguarda le grandi città solo Roma presenta un valore superiore a quello medio nazionale con un incremento dell’11,9%, a Torino è stato del 4,9%, a Palermo del 4,8%, a Milano del 3,6% a Napoli del 3,3% e a Genova dell’1,6%.
Infine, va segnalato che le abitazioni non occupate da persone residenti, ossia le seconde case, sono aumentate in modo decisamente significativo (25,4%) nell’ultimo decennio intercensuario.
Per quanto concerne il titolo di godimento il 71,9% delle famiglie italiane vive in abitazioni di proprietà, il 18% in case in affitto e il restante 10% in soluzioni diverse da proprietà e affitto. La Campania e la Valle d’Aosta sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie in locazione, rispettivamente con il 24,4% e il 22,5%. In tutte le grandi città la quota di famiglie che risiedono in abitazioni di proprietà è inferiore alla media nazionale e Napoli è quella in cui si registra la percentuale più alta di nuclei che vivono in alloggi presi in affitto (37,7%), seguita da Milano (29,1%), Palermo (28,9%), Torino (28,1%), Genova (21,9%) e Roma (20,3%).
Il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni ha evidenziato che in Italia circa i tre quarti delle case occupate da residenti hanno da 3 a 5 stanze; in particolare: il 2% sono composte da 1 sola stanza; il 10,3% da 2 stanze; il 20,6% da 3 stanze; il 30,7% da 4 stanze; il 21,4% da 5 stanze e il restante 15% da 6 o più stanze. A livello di ripartizione territoriale nel Nord-Ovest è alta l’incidenza di alloggi da 1 a 3 stanze, mentre nel Nord-Est è decisamente elevata la percentuale di quelle composte da 6 o più stanze. La Valle d’Aosta è la regione con la quota più alta di abitazioni composte da 1 sola stanza (4,4%), mentre il Veneto è quello con l’incidenza più alta di alloggi con 6 o più stanze (22,1%). A Milano, Torino e Napoli è elevata l’incidenza delle abitazioni fino a 3 stanze; a Roma fino a 4 stanze e, infine, a Palermo quelle con più di 4 stanze.
In Italia l’8,6% delle abitazioni occupate da persone residenti non hanno un impianto di riscaldamento; Il fenomeno è fortemente correlato alla posizione geografica, infatti, sono l’1% nel Nord-Est, l’1,4% nel Nord-Ovest, il 2,8% al Centro, il 16,4% al Sud e il 36,5% nelle Isole. Da un focus sulle sei grandi città emerge che a Milano l’1,3% delle abitazioni occupate da residenti non hanno un impianto di riscaldamento, a Roma sono il 2,5%, a Genova il 2,7%, a Torino il 4,3%.
Inoltre, il 65,1% delle abitazioni occupate da residenti hanno un impianto di riscaldamento autonomo; il 20,2% un impianto centralizzato, il 13,5% apparecchi singoli fissi che riscaldano alcune parti dell’abitazione e l’8,9% apparecchi singoli fissi che riscaldano l’intera abitazione o la maggior parte di essa. E’ alta l’incidenza di impianti autonomi nel Nord-Est e al Centro: l’impianto centralizzato predomina nel Nord-Ovest; nelle Isole e al Sud prevale la presenza di apparecchi singoli fissi. Nelle grandi città del Nord e del Centro Italia è molto alta la quota di abitazioni con la presenza di impianti centralizzati ad uso di più abitazioni.
Il Censimento ha rilevato anche il tipo di combustibile ed energia che alimentano l’impianto di riscaldamento e dall’analisi dei dati è emerso che il 72,6% delle abitazioni ha un impianto alimentato a metano o gas naturale; il 15,1% da combustibile solido (legno, carbone, ecc.); il 5,5% da energia elettrica; il 5,2% da gasolio; il 4,9% da Gpl; il 2,2% da altro combustibile e/o energia e solo lo 0,1% da olio combustibile. Al Nord e al Centro la presenza di abitazioni con impianti alimentati da metano o altro gas naturale è elevata; al Nord-Est e al Sud sono molto utilizzati i combustibili solidi, mentre nelle Isole prevale l’energia elettrica. E’ alto l’impiego di metano o altri gas naturali a Genova (87,6%), Roma (84,8%), Milano (83,9%) e Torino (78,5%); infine, è alta l’incidenza di impianti alimentati con l’energia elettrica a Palermo (14,3%), Roma (6,1%) e Napoli (5,9%); mentre è bassissimo l’uso di combustibile solido in tutte le città.

Estratto da “Lettura del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni” di TECNOBORSA, 15 Aprile 2015.