Aumentano gli investimenti immobiliari all’estero degli italiani

Investimenti all'estero
In tutta Europa le tasse sulla casa sono una voce importante in rapporto al Pil, ma nonostante ciò risulta in aumento l’interesse delle famiglie italiane per l’acquisto di immobili all’estero.
Basti pensare che nel 2018 si è registrato il record di 48.000 compravendite fuori dai confini nazionali.

Tra le mete preferite Grecia, Spagna e Francia

Questo trend si spiega da una parte con l’attrazione generale per gli investimenti immobiliari e, dall’altra, con il desiderio di trovare una seconda casa di qualità a prezzi abbordabili.
Ecco perché dal 2010 a oggi sono raddoppiati gli acquisti in Europa, considerata un luogo sicuro in cui investire.

La Spagna, in particolare, concentra su di sé il 35% degli acquisti del 2018, seguita dal Portogallo (con Lisbona e l’Algarve in testa), Francia (Costa Azzurra e Provenza) e Germania (Berlino).
La cifra investita è in media di 250.000 Euro.

Meno appetibili Londra, Stati Uniti e America Latina, che cedono il posto alle località turistiche dell’Asia.
La Thailandia rimane la meta preferita da chi desidera trascorrere gli anni della pensione al caldo, anche grazie a una tassazione inferiore rispetto a Singapore e Hong Kong.

Le tasse in Europa:
A proposito di tassazione, l’ultimo report della Commissione Ue, che periodicamente confronta i livelli di pressione fiscale sugli immobili in Europa, è fonte di consolazione per gli italiani.
È vero che la casa pesa molto sulle nostre tasche (del resto rappresenta il 5,9% del Pil), ma in altri Paesi va persino peggio.

In Francia, per esempio, il peso fiscale sugli immobili è del 4,9%, in Belgio del 3,6% e in Spagna del 2,7%, mentre l’Italia si posiziona al settimo posto di questa speciale classifica con il 2,3%.
I prelievi scendono sotto l’1% solo in Paesi come Estonia, Lituania e Slovenia.


Fonte: immobiliare.it – 6 gennaio 2020