Indagine Tecnoborsa 2018: le famiglie romane e il mercato immobiliare

Dal 2009 il Centro Studi sull’Economia Immobiliare di Tecnoborsa ha iniziato a elaborare un’analisi mirata su un campione rappresentativo di 800 famiglie romane per esaminarne le scelte, gli atteggiamenti e le motivazioni nei confronti del mercato immobiliare, tenendo conto delle compravendite, delle locazioni e dell’accesso ai mutui effettuati nel corso degli anni e con una finestra previsionale.
Si è ritenuto, infatti, che la Capitale – rispetto alle altre grandi città italiane – abbia un andamento immobiliare che meriti un approfondimento specifico.

Le famiglie romane vivono una realtà metropolitana molto estesa che, se da una parte ha visto un progressivo spopolamento del Centro storico e la riqualificazione di zone semicentrali, dall’altra assiste ad un’espansione del residenziale verso aree più periferiche.
Infatti, stando ai dati della presente indagine, il Centro storico registra un 24,5% di media dei residenti a Roma, mentre il semicentro ha un 39,1% e la periferia il 36,4%.
C’è da sottolineare – afferma il Presidente Valter Giammaria – che rispetto alla altre grandi città italiane, ovvero quelle con più di 500.000 abitanti, la Capitale presenta un valore per il Centro storico che è al di sotto delle altre medie.
Viceversa, le percentuali per semicentro e periferia registrano valori superiori.

Per quanto riguarda la superficie della casa:
– il 4,9% vive in abitazioni fino a 45 mq;
– il 25,7% in case da 46 a 70 mq;
– il 44,5% in abitazioni comprese tra i 71 e i 100 mq;
– il 20,5% in case di medio-grandi dimensioni comprese fra 101 e 140 mq;
– il restante 4,4% abita in tagli oltre i 140 mq.
Da notare che Roma è decisamente sopra la media per le piccole dimensioni e quelle medio-grandi.

Entrando all’interno delle abitazioni romane, il 56,6% presenta cucine abitabili, il 25,4% cucinotti e il 18% ha solo un angolo cottura.
Dal confronto con le altre maggiori città e il totale Italia Roma risulta essere sotto la media per le cucine abitabili e sopra la media per cucinotti e angolo cottura, probabilmente perché le dimensioni mediamente più ridotte delle abitazioni romane sacrificano questo ambiente di servizio.

Quanto al bagno, il 62,6% delle case presenta un bagno unico, il 36% due bagni e solo l’1,5% più di due servizi.
I valori non si discostano in modo significativo da quelli del resto d’Italia.

Tra le eventuali comodità di una casa ci sono anche i ripostigli, presenti nel 16,4% degli appartamenti, e le cabine armadio, nell’8,4%.
Anche in tal caso per questi comfort Roma presenta valori più bassi nel confronto nazionale e con le grandi città.

Quanto agli spazi esterni di pertinenza, le terrazze romane dominano col 55,4%, valore decisamente superiore al resto d’Italia, mentre i balconi sono al 36,2%, una percentuale leggermente inferiore al resto.
Inoltre, il 13,6% presenta un giardino, valore in linea con le restanti grandi città ma inferiore alla media nazionale.

Venendo al godimento del bene stesso, è stato chiesto ai romani – che hanno dichiarato di trascorrere in casa più di otto ore al giorno, oltre le ore di sonno – come passino il proprio tempo fra le mura domestiche: ebbene, il 71,7% afferma di dedicarsi a relax e hobby, valore dominante anche altrove; il 56,1% si dedica alla cura della casa e/o dei propri cari e il 31,7% lavora o studia.

Come viene percepita la casa in cui vivono i romani?
Il 52,3% degli intervistati la definisce ergonomica, cioè una casa con più comfort, dove ci si muove agevolmente e senza troppa fatica; il 41% vive in una casa cablata ovvero munita di dispositivi elettronici con comandi a distanza, sistemi di sicurezza, remote control, teleassistenza e connessione per PC; il 33% percepisce la propria abitazione come ecologica, in quanto costruita con materiali non inquinanti, utilizzando energia alternativa, etc..
Infine, solo il 10,6% definisce la propria casa come sportiva e/o pro-fitness, ossia dotata di palestra o sauna o solarium o piscina o tennis etc.
Il tutto è piuttosto in linea col resto del Paese.

I desideri dei romani:
Farebbero molto comodo una camera in più per ospiti (23,2%) e/o una camera di servizio (21,7%); oppure, a seguire, un soggiorno più grande (14,7%) e/o uno studio (12,8%).
Seguono ancora altre opzioni come una camera in più per i figli (8,8%), una casa più grande (7,9%), un bagno in più (6,2%), un ripostiglio, una cabina armadio, persino una casa più piccola e una cucina abitabile”.

Molti intervistati aspirerebbero anche ad avere una casa più rispondente ai canoni del risparmio energetico: il 37,6% parla di infissi per isolamento termico, il 34,6% di pannelli solari per acqua calda, il 34,2% di pannelli fotovoltaici per energia pulita, il 27% parla di luci con sensori di movimento e il 26,8% di coibentazione degli ambienti.
Inoltre, il 24,7% vorrebbe ecomateriali o materiali sostenibili, il 23,3% rubinetteria con sensori, banda larga per il 16,6%, l’8,4% sistemi di monitoraggio e controllo a distanza degli ambienti e, infine, il 7,9% sistemi di monitoraggio e controllo a distanza di impianti e apparecchi. Si tratta di valori importanti che, sommati, denotano una nuova e grande sensibilità verso questo tema ormai diffusamente presente nel Paese.

Il fascicolo di fabbricato, la certificazione e la messa in sicurezza della casa:
L’istituzione del fascicolo di fabbricato obbligatorio trova favorevole il 41% degli intervistati romani e sfavorevole il 36,9%, mentre un 22,2% ancora non sa cosa sia.
Si tratta, in effetti, di un provvedimento allo studio da anni che, anche in considerazione dell’invecchiamento dello stock immobiliare romano, si renderà necessario prima o poi.
Infatti, alla domanda “E’ mai stata fatta oppure è prevista una certificazione da parte di un professionista per conoscere la condizione strutturale dell’edificio in cui vive?” il 36,4% degli intervistati ha risposto affermativamente, il 34,7% ha risposto di no, però è prevista, infine il restante 28,9% ha detto di no.
Dunque, si può dire che i romani sono abbastanza sensibili al tema – come il resto degli italiani – ma, forse, ancora è un po’ troppo nuovo per i tanti che hanno risposto negativamente.

Concludendo, Giammaria ha evidenziato che: “Nel frattempo c’è chi è intervenuto sulla messa in sicurezza del proprio immobile e, infatti, il 48,2% dei romani ha dichiarato di aver già provveduto e il fenomeno è assai confortante, anche perché è abbastanza trasversale a livello geografico”.

Fonte: Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI Tecnoborsa – Roma, 20 settembre 2018