MUTUI: a giugno 2019 in ribasso i tassi d’interesse

Sembra un paradosso, ma più la crescita dell’economia italiana rallenta più nell’area Euro si rimanda il rialzo dei tassi ufficiali.
Che continuano invece ad abbassarsi e a segnare valori mai rilevati in passato.

È un mese da record quello di Giugno, dove i tassi di interesse si sono spinti giù oltre ogni aspettativa, andando a toccare livelli senza precedenti.

Basti dire che il 27 giugno l’Eurirs è precipitato a 0,66% (era 1,09% il 15 aprile) e l’Euribor a 1 mese ha interrotto la sua immobilità dal lontano agosto 2016 (-0,37%) e lo stesso giorno ha segnato -0,39%.

Ma non è tutto, perché la Bce ha annunciato che entro la fine dell’anno ridurrà il tasso sui depositi di 10 punti base: tradotto in cifre, la rata di un mutuo di 130.000 Euro dovrebbe scendere, a seconda della durata residua, tra i 7 e i 10 Euro.
E non si esclude che il taglio sia raddoppiato, di 20 punti base, per un risparmio mensile fino a 20 Euro.


La minaccia del debito pubblico sulle rate dei mutui:
La situazione critica della nostra economia non porta solo “vantaggi” sui costi dei mutui.

L’aggravarsi del nostro debito pubblico non potrà infatti scamparla sempre e, prima o poi, la difficoltà delle banche a reperire denaro, o a farlo con i costi attuali, si riverserà sui consumatori e porterà l’atteso rialzo dei tassi, seppur limitato alla quota di spread riservata alle banche.

I mutui frenano: perché?
In un momento in cui le condizioni per accendere un finanziamento per la casa diventano ideali, ecco invece che la risposta del mercato sembra schizofrenica.
La domanda di mutui perde quasi il 9% nel periodo gennaio-aprile (fonte Crif) e l’erogato cala del 6% nel primo trimestre dell’anno.

Come sia possibile questo fenomeno lo spiega Roberto Anedda, direttore marketing del Gruppo MutuiOnline.it:

“Il mutuo è un prodotto di medio-lungo periodo e richiede che l’aspirante mutuatario abbia una visione positiva sul futuro. In questo momento le incertezze che arrivano dalla politica non agevolano. Sia per i continui scontri con Bruxelles, sia per i dubbi sull’attuazione della flat tax e sull’ipotesi che questa possa cancellare le detrazioni sulle spese di riqualificazione energetica e quelle sugli interessi passivi dei mutui. Due capisaldi che da tempo facilitano le erogazioni di prestiti per la casa in Italia”.

Chi stipula un mutuo oggi risparmia 300 Euro rispetto a inizio anno:
L’atteggiamento delle banche è attualmente di assecondare la discesa dei tassi, senza quindi rifarsi sulla quota di spread, e questo ha portato i migliori tassi fissi dei 20 anni – attualmente la durata più richiesta con il 31,1% (dato Osservatorio MutuiOnline) – tra l’1% e l’1,3%.
Sui mutui a 30 anni si resta abbondantemente sotto il 2%.

Se si confronta il costo dei mutui attuali con quello di inizio anno, rileviamo una media di 30 punti base di differenza, che su un finanziamento di 130.000 Euro a 20 anni oggi significa circa 25 Euro al mese, 300 Euro l’anno.

E il tasso variabile non è da meno, con le 5 migliori offerte sul portale MutuiOnline.it che oscillano tra lo 0,30% di Credem e lo 0,60% di Monte dei Paschi di Siena (tassi calcolati su un mutuo di 100.000 a 20 anni per un immobile del valore di 200.000 Euro).
In una situazione così estrema di ribassi, anche una durata di 20 anni potrebbe essere interessante per un tasso variabile, visto il funzionamento dell’ammortamento di questo tipo di mutui che prevede come la maggiore quota di interessi si concentri nella prima metà del piano.

A questo punto, la scelta tra fisso e variabile si fa piuttosto difficile e non è più scontata come un mese fa.
Potrebbe ridursi a una mera questione psicologica e quanta attitudine al rischio dispone chi si appresta a stipulare il mutuo, perché un finanziamento a tasso fisso nient’altro è se non un’assicurazione sul futuro.

Fonte: mutuionline – 1 luglio 2019