MUTUI: in discesa il tasso fisso

Sono giorni convulsi quelli che si stanno vivendo a seguito dell’emergenza Coronavirus, con una pausa forzata che rischia di lasciare il segno al nostro sistema economico.

E, mentre il 12 marzo la borsa di Milano segnava il suo giovedì più nero della storia, dopo le dichiarazioni poco incoraggianti di Christine Lagarde sullo spread, il venerdì seguente sono bastate le parole di Urusula Von der Leyen a far ripartire la borsa.

L’effetto Coronavirus sui mutui, mai così bassi:
Lo spread tanto chiacchierato di cui parlava Christine Lagarde lo scorso giovedì nel suo discorso, che ha scatenato le reazioni dell’intero sistema, è altra cosa rispetto allo spread delle banche e dei nostri mutui.

Il tasso d’interesse che ogni banca applica a un mutuo si compone infatti di due valori.
Il primo è un tasso di interesse ufficiale, differente per i mutui a tasso fisso e i mutui a tasso variabile, ma comunque definito dalla Banca Centrale in base a due indici ben noti: Euribor ed Eurirs.

L’altro è lo spread bancario, il ricarico sul finanziamento che la banca si riserva per il capitale prestato.
Solo per fare un esempio, attualmente lo spread praticato dalle prime 5 banche che offrono i migliori 5 mutui del mercato, hanno uno spread inferiore allo 0,50% (dati MutuiOnline.it, riferiti a un mutuo di 100.000 a 20 anni per un valore dell’immobile di 200.000 Euro).

Euribor ed Eurirs negativi su tutti i periodi:
Euribor ed Eurirs segnano attualmente solo valori negativi o pari a zero e sono storicamente ai livelli più bassi di sempre.
A queste condizioni, quello che può fare la differenza tra un mutuo conveniente e uno meno conveniente è proprio lo spread praticato dalla banca.


Fonte: mutuionline.it – 16 marzo 2020