Standard & Poor’s: ottimo stato di salute del mattone in Europa ad eccezione di Italia e Gran Bretagna

In Europa condizioni favorevoli per l’acquisto di abitazioni.
Le condizioni monetarie nell’Eurozona, Svizzera e Regno Unito rimarranno “in generale favorevoli per chi acquista casa, visto che i tassi di interesse dovrebbero salire in modo solo molto graduale nei prossimi anni”.

È quanto si legge in un rapporto di S&P Global Ratings sul mercato immobiliare europeo, in cui si spiega che in Italia i prezzi delle case si sono attestati in ribasso nella prima parte dell’anno, cosa che “suggerisce che la ripresa economica deve ancora tradursi in un incremento della domanda di case”.

In Italia, dove “la ripresa economica e’ ancora alle fasi iniziali e il tasso di disoccupazione e’ ancora alto, i prezzi delle case dovrebbero rimanere stabili quest’anno (+0,2%) e crescere moderatamente nei prossimi anni“, ovvero dell’1,3% nel 2019, dell’1,8% nel 2020 e del 2% nel 2021.

S&P sottolinea che “a onor del vero, in un contesto in cui il tasso di disoccupazione rimane alto, il Pil ha superato l’1% solo una volta l’anno scorso, gli indicatori del mercato immobiliare stanno migliorando e la fiducia del settore delle costruzioni e’ tornata ai livelli del 2008”.

L’agenzia di rating prevede che quello in corso “sara’ un anno di svolta per il mercato immobiliare italiano”, visto che “l’attivita’ economica dovrebbe rimanere solida rispetto agli standard storici, con il Pil in aumento dell’1,3% quest’anno e dell’1,2% il prossimo”. Inoltre, “un mercato del lavoro piu’ dinamico migliorerà ulteriormente le prospettive delle famiglie e i redditi disponibili, quindi la domanda di case”, che sara’ incentivata anche dai bassi tassi di interesse.

S&P prevede inoltre che le banche allenteranno le maglie del credito per l’acquisto della casa, di pari passo con la riduzione dell’esposizione agli Npl.

Oltremanica invece le incertezze sulla Brexit stanno contribuendo a rallentare il prezzo delle case nel Regno Unito crescita, con prezzi stagnanti quest’anno e dinamiche previste più morbide i prossimi anni.

Fonte: borsaitaliana.it – 5 settembre 2018