Prezzi degli immobili: prevista stabilità nel 2018

Andamento-prezzi dal 2004

Nel 2018 i prezzi delle abitazioni non vedranno variazioni significative.
In base al trascinamento dell’ultimo quadrimestre del 2017, si potrebbe avere una variazione di -0,1% dell’indice dei prezzi delle abitazioni’.

A proporre questa stima, sulla base di una estrapolazione del dato piu’ recente prodotto dall’Istat relativo all’ultimo quarto del 2017, è Federico Polidoro, dirigente del servizio sistema integrato sulle condizioni economiche e i prezzi al consumo dell’Istat, intervenuto alla presentazione del rapporto immobiliare residenziale 2018 realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione bancaria italiana.

La stima, ha aggiunto Polidoro, non tiene in cosiderazione l’attuale trend di crescita dei prezzi del petrolio, con conseguente ripresa dell’inflazione.
Se dovesse ripartire un ciclo di incremento dei beni energetici, come sta succedendo con il petrolio, avremmo una risalita dell’inflazione”, ha aggiunto.

Nel 2017, secondo l’Istat, i prezzi delle abitazioni hanno fatto segnare un calo medio dello 0,4%, con un diverso andamento tra abitazioni usate (-0,5%) e abitazioni nuove (+0,1%).

La pensa allo stesso modo Gianni Guerrieri, direttore centrale dell’Omise, che ha sottolineato che è probabile che nel corso del 2018 si consolidi ulteriormente la ripresa, con tassi di crescita più o meno come quelli visti nel 2017 e con prezzi che supereranno la soglia positiva, seppur sempre in condizioni di stazionarietà.
Alla fine, dire -0,1 o dire +0,1 è un errore statistico.
“Siamo dunque in un ambito di stazionarietà, ma confido che a fine 2018 saremo su un terreno positivo anche per i prezzi. Tutto questo, però, in base alle variabili esogene”.

il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, tramite una nota ha fatto sapere:
“I dati diffusi da Agenzia delle Entrate, Abi e Istat dimostrano che il mercato delle abitazioni in Italia è ancora in estrema difficoltà. In termini di numero di compravendite, il lento recupero delle perdite registratesi negli anni scorsi non ha ancora portato a raggiungere i livelli del 2011, mentre le principali cause che sono a fondamento di questo recupero (calo dei prezzi, diminuzione dei tassi di interesse, maggiore credito da parte delle banche, accresciute necessità di acquisto) avrebbero dovuto produrre ben altri risultati”.

Aggiungendo: “Quanto ai prezzi, e quindi al valore del risparmio delle famiglie italiane, la situazione è ancora più grave. L’Istat, infatti, conferma che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui i prezzi delle case calano ininterrottamente dal 2012.
Che cosa sia accaduto a partire da quell’anno in tanti continuano a sottovalutarlo, ma chi vive nella realtà lo sa bene: è stata quasi triplicata la tassazione patrimoniale sugli immobili, con tutte le ulteriori conseguenze negative sull’economia. E, sul punto, leggeremo qualche nuovo suggerimento nelle raccomandazioni della Commissione Ue?”

Fonte: borsaitaliana.it – idealista.it