Superbonus: importanti benefici dall’impatto sociale e ambientale, anche in termini di ritorni economici

Superbonus-110

Secondo il “primo Bilancio sociale e ambientale del Superbonus 110%”, promosso da Nomisma e Ance Emilia e presentato a Bologna il 13 luglio scorso in occasione del convegno “…C’è transizione senza superbonus?”, la misura fiscale può vantare una serie di benefici che lo rendono uno strumento imprescindibile per trainare il Paese verso una sana e completa transizione ecologica.

Con le sue agevolazioni, le detrazioni ed i rimborsi alle ristrutturazioni edilizie, i 38,7 miliardi di euro, fino ad ora investiti dallo Stato, hanno generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro (pari al 7,5% del Prodotto interno lordo del Paese).

Per ogni beneficiario, Nomisma prevede che l’investimento statale consentirà di generare un risparmio annuo medio in bolletta di ben 500 euro.
Per quanto riguarda – invece – l’impatto ambientale, l’investimento effettuato pare abbia e possa ancora contribuire fattivamente sulla politica di transizione ecologica.

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SUPERBONUS 110%: oltre 24.000 interventi, importo di circa 3,5 miliardi (condomini 11,2% del totale | 43% degli importi)

ANCE - interventi superbonus per tipologia di edificio 2021

Il Superbonus rappresenta un’occasione straordinaria di sviluppo, sia della lunghissima filiera delle costruzioni, colpita da una crisi ultra-decennale, sia degli obiettivi di sicurezza sismica e di efficientamento energetico.
Inoltre, lo strumento fiscale risulta assolutamente coerente con la strategia sottesa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a fine aprile dal nostro Governo.

In tal senso, il forte “appeal” della misura continua ad essere pienamente osservabile nel mercato attraverso i dati del monitoraggio Enea-Mise.
Al 1 luglio 2021, risultano 24.503 interventi legati al Superbonus per un ammontare corrispondente di quasi 3,5mld di euro.

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ANCE: il mercato immobiliare e i cambiamenti demografici

ANCE-COMPRAVENDITE-DI-UNITA'-IMMOBILIARI-AD-USO-ABITATIVO-IN-ITALIA
In relazione alla dinamica rilevata dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e sulla base dell’indagine Istat relativa alle intenzioni delle famiglie interessate all’acquisto di un’abitazione, la stima dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per il 2019 è di circa 603.000 compravendite residenziali, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente.
Per il 2020 si ipotizza una stazionarietà sui livelli dell’anno precedente.

Questo qunanto pubblicato nel recente “Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni” a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi dell’Ance.

Guardando ai dati delle otto principali città italiane per popolazione, nelle quali avvengono oltre la metà degli scambi relativi ai comuni capoluogo, si rileva che il numero di abitazioni compravendute nei primi nove mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, continua a restituire variazioni positive, con l’eccezione delle città di Firenze e di Napoli che manifestano, una flessione tendenziale rispettivamente del -6,7% e del -1%.

ANCE-COMPRAVENDITE-DI-UNITA'-IMMOBILIARI-AD-USO-ABITATIVO-NELLE-MAGGIORI

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