Agevolazioni “prima casa”: spettano anche se si è titolari della nuda proprietà di un immobile nello stesso Comune?

Immagine che mostra alcuni punti interrogatici, per l'articolo sulla Regola del prezzo-valore: sono possibili accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Posso usufruire delle imposte agevolate sull’acquisto di una casa che si trova nello stesso Comune in cui già possiedo la nuda proprietà di un’altra abitazione?

Sì.
Infatti, al ricorrere di tutte le altre condizioni previste dalla legge, l’agevolazione “prima casa” spetta anche nel caso in cui l’acquirente sia titolare della sola nuda proprietà su un’abitazione situata nello stesso Comune in cui si trova l’immobile che si intende acquistare con i benefici.

Il nudo proprietario, infatti, non ha il possesso dell’immobile, che fa capo all’usufruttuario.
L’agevolazione spetta purché la nuda proprietà non sia stata acquistata usufruendo delle agevolazioni “prima casa”.

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Regola del prezzo-valore: sono possibili accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Immagine che mostra alcuni punti interrogatici, per l'articolo sulla Regola del prezzo-valore: sono possibili accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Ho acquistato casa, richiedendo l’applicazione della regola del prezzo-valore. L’Agenzia delle entrate può accertare un valore dell’immobile diverso da quello indicato nell’atto?

La regola del prezzo-valore prevede la tassazione del trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal corrispettivo effettivamente pattuito e indicato nell’atto.

La sua applicazione limita il potere di accertamento dell’Agenzia delle entrate, che – se il corrispettivo e il valore catastale sono correttamente indicati – non può contestare un maggior valore ai fini dell’imposta di registro.

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Superbonus 110%: plusvalenze sulle cessioni di beni immobili, dal 1 gennaio 2024

Immagine per l'articolo sul Superbonus, relativo alle plusvalenze sulle cessioni di beni immobili dal 1 gennaio 2024

La legge di Bilancio per l’anno finanziario 2024 ha modificato il Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) – negli articoli 67, comma 1, e 68, comma 1.
Prevedendo un ampliamento dei casi in cui si genera una plusvalenza, realizzata in caso di cessioni di immobili sui quali siano stati effettuati interventi che hanno consentito di fruire del Superbonus.

A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, se l’immobile su cui sono stati effettuati interventi di riqualificazione al 110% viene rivenduto prima di dieci anni dalla fine lavori, la plusvalenza del 26% andrà calcolata tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione.

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Mutui: crescono importi e loan to value (circa il 25% dei mutui concessi in Italia supera l’80% del valore dell’immobile finanziato)

Immagine che rappresenta la crescita degli importi e loan to value (circa il 25% dei mutui concessi in Italia supera l’80% del valore dell’immobile finanziato)

Come sono cambiati i mutui in Italia, nel corso degli ultimi 20 anni?
A questa domanda risponde un’analisi condotta dall’Osservatorio Qualis-Managing General Agent in Italia, dal quale emerge, tra le altre cose, un incremento del “loan to value” nell’ordine del 6,6%.

Attualmente, un mutuo su quattro supera l’80% del valore dell’immobile finanziato.
Un valore che è cresciuto nel tempo evidentemente per la crescita dei prezzi delle case, a fronte di stipendi che hanno faticato a tenere il passo.

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Immobile all’asta: è possibile richiedere l’applicazione del “prezzo valore”?

Immagine che mostra l'aumento (+3%) dell'offerta di immobili in vendita nel 3° trimestre 2023
Nell’ipotesi di acquisto di un immobile tramite asta giudiziaria, è possibile chiedere di calcolare le imposte di registro sul valore catastale (c.d. prezzo valore), piuttosto che sul prezzo di aggiudicazione?

La risposta è affermativa, purché sussistano i requisiti soggettivi e oggettivi richiesti per l’applicazione del sistema del “prezzo valore” (introdotto, si ricorda, dall’articolo 1, comma 497, della legge n. 266/2005).

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Cassazione: in caso di contestazione da parte del Fisco, spetta al contribuente dimostrare che la sua prima casa non è di lusso

immagine che rappresenta un ambito giudiziario, in relazione all'articolo relativo all'ordinanza della Cassazione che ha deciso che, in caso di contestazione da parte del Fisco, spetta al contribuente dimostrare che la sua prima casa non è di lusso

La Corte Suprema di Cassazione – con una recente ordinanza – ha confermato che, ai fini dell’agevolazione prima casa, la superficie utile dell’immobile deve essere determinata avuto riguardo all’utilizzabilità degli ambienti, a prescindere dalla loro effettiva abitabilità.

Accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle Entrate e cassando la decisione della Commissione tributaria regionale dell’Umbria, che aveva dato ragione ad un contribuente contro la negazione delle agevolazioni “prima casa” da parte dell’Agenzia.

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