Rent to buy: si applicherà il procedimento per convalida di sfratto

La Commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento che prevede l’applicazione, anche per il contratto di Rent to buy, del procedimento per convalida di sfratto.

La misura consentirà di risolvere il problema delle garanzie per il proprietario nelle fasi patologiche del rapporto, che Confedilizia aveva segnalato sin dall’introduzione dell’istituto.

Si tratta dei casi in cui il proprietario non riceva più il corrispettivo convenuto per il godimento dell’immobile oppure di quelli in cui, al termine del periodo stabilito, non venga rispettato l’impegno all’acquisto e il “conduttore” permanga nell’immobile.

Fonte: Italpress – 7 giugno 2016

Rent to buy: le 10 cose da sapere

1. Cos’è il contratto di Rent to buy?
È un nuovo tipo di contratto in cui si fondono un contratto di locazione e un preliminare di vendita di un immobile. Significa che il proprietario consegna fin da subito l’immobile al “conduttore-futuro acquirente”, il quale paga il canone; dopo un certo periodo di tempo il conduttore può decidere se acquistare il bene, detraendo dal prezzo una parte dei canoni pagati.

Esempio: Si consideri la vendita di un appartamento per il prezzo di 100.000 Euro.
Il canone mensile è convenuto in 1.000 euro mensili. Una parte di questo prezzo – ad esempio 500 Euro – viene dato per il godimento del bene, come se fosse un normale affitto. E questa parte si “perde”, proprio come in una normale locazione.
Il residuo, cioè i 500 Euro mancanti, si imputano al prezzo (cioè sono come un acconto sul prezzo di vendita), per cui hanno come effetto quello di ridurre il prezzo finale di vendita. Se dopo 5 anni il conduttore deciderà di acquistare il bene non dovrà pagare 100.000 euro, ma 70.000 euro, perché 30.000 sono già stati pagati con parte dei canoni.

2. Il conduttore è obbligato a comprare la casa dopo il periodo di “affitto”? Entro quale termine potrà decidere di acquistarla?

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